Di origine anglosassone, il prestito vitalizio ipotecario è una particolare forma di finanziamento concessa a soggetti che hanno compiuto i 60 anni di età, allo scopo di ottenere liquidità, con la presenza di una ipoteca sull’immobile quale garanzia. Importante è che sul bene non gravino altre ipoteche. Si tratta di un prodotto finanziario studiato per soddisfare le esigenze di chi ha bisogno di denaro ed è in età avanzata, dove la restituzione del capitale e degli interessi è, in tutto o in parte, a carico degli eredi solamente dopo il decesso del mutuatario. Nel caso in cui costoro non volessero provvedere al pagamento, l’istituto che ha concesso il finanziamento può vendere l’immobile, così da soddisfare la propria pretesa. L’importo dipendere:
- Dall’età del richiedente;
- Dal valore dell’immobile oggetto dell’ipoteca. Solitamente varia tra il 15 % ed il 50 % della perizia sul valore del bene;
Le caratteristiche di questo strumento finanziario possiamo riassumerle come segue:
- Con l’entrata in vigore del decreto del Ministro dello Sviluppo Economico, del 22 dicembre 2018, n° 226, l’età minima per accedere al prestito vitalizio ipotecario è stata abbassata dai 65 ai 60 anni.
- La richiesta può venire presentata direttamente ad un istituto bancario oppure tramite un intermediario ipotecario;
- Non bisogna cedere la proprietà della propria casa. Diversamente dall’usufrutto, chi ottiene questo prestito non conserva la sola mera nuda proprietà;
- Il richiedente non è tenuto al pagamento di alcuna rata. Come esaminato precedentemente, la somma erogata e gli interessi possono venire pagati dagli eredi, oppure la banca provvederà alla vendita del bene oggetto dell’ipoteca;
Questo strumento finanziario finalizzato alla concessione di liquidità appare essere adatto a chi vuole trascorrere il resto dei propri anni in tranquillità, senza dovere rinunciare alla propria abitazione. Tuttavia come ogni prestito elargito da un istituto bancario o finanziario, nasce da domanda sulla convenienza di questo finanziamento.
La somma erogabile e svantaggi del tasso di interesse
Il prestito erogato dipende dalla perizia sull’immobile, compiuta da un esperto esterno alla banca, ma anche dall’età del richiedente. Infatti stabilito il valore di mercato, la somma concessa dipende dalla percentuale precedentemente vista in rapporto all’età del mutuatario. Sarà del 15% per chi ha circa 60 anni, mentre sarà il 50% per chi ha quasi 90 anni. Come si può notare la concessione della liquidità è maggiore quando il richiedente ha più anni, con la conseguenza che i tassi di interesse per chi ha circa 60 anni saranno più elevati. Ciò perché chi ha quasi 90 anni ha un’aspettativa di vita minore, per cui la banca può recuperare la somma entro un arco di tempo più breve.
La restituzione del prestito
Questa forma di prestito dura per tutta la vita del richiedente, per questo viene detto “vitalizio”. Per cui la conclusione regolare del contratto avviene nel momento del decesso del mutuatario; in questo caso le possibilità sono le seguenti:
- Gli eredi si accollano l’obbligo di soddisfare la banca, restituendo il prestito entro 12 mesi dal decesso del mutuatario;
- L’immobile viene venduto in accordo con la banca. Allo scopo di tutelare il beneficiario e gli eredi, la somma dovuta, comprensiva del prestito, degli interessi e delle spese, non può superare ovviamente l’importo del valore della vendita dell’immobile. La eventuale eccedenza viene divisa tra gli eredi;
- La terza soluzione consiste nel lasciare alla banca l’immobile. Tuttavia questo caso rientra nella risoluzione anticipata del contratto;
Prestito Vitalizio Ipotecario
Abbiamo esaminato quali sono le possibilità attraverso cui concludere il contratto in maniera regolare. Diversa situazione è la risoluzione anticipata, condizione che comporta la restituzione immediata dell’intera somma concessa assieme agli interessi maturati. Questi casi sono:
- Quando il beneficiario è in vita avendo previsto nel contratto il pagamento di rate mensili per partecipare all’estinzione del debito, ma non ha provveduto per 7 volte, anche non consecutive;
- Quando avviene un trasferimento in tutto oppure in parte della proprietà dell’immobile, o di altri diritti reali o di godimento;
- Quando vengono compiuti atti che riducano di molto il valore dell’immobile oggetto dell’ipoteca;
Verificatosi una delle situazioni esaminate, trascorsi 12 mesi ed il finanziamento non viene rimborsato dal beneficiario oppure dagli eredi, la banca può vendere l’immobile secondo il valore di mercato. Tuttavia decurtando del 15 % trascorsi 12 mesi, utilizzando le somme della vendita per coprire il credito, gli interessi, le spese e le eventuali more.
Conclusione
Il prestito vitalizio ipotecario può essere un importante strumento di finanziamento per chi ha bisogno di liquidità, unico per quei soggetti che avendo troppi anni non sono ammessi ad altre forme di prestito. Nondimeno il bene ipotecario è gravato da ipoteca, per cui concedendolo quale garanzia, si impedisce a possibili eredi di ottenere la proprietà dell’immobile senza il riborso alla banca della somma concessa. Certo che per chi non ha eredi, questa forma di finanziamento è una delle scelte auspicabili.