La riforma del sistema previdenziale italiano, entrata in vigore il primo gennaio del 2012, ha stabilito che l’INPDAP confluisse nell’INPS, con soppressione del vecchio istituto ed il trasferimento di tutte le sue funzioni. Ad oggi le agevolazioni finanziarie indicate come prestiti INPDAP sono di competenza dell’INPS, valide e richiedibili dai dipendenti pubblici e pensionati iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali nei limiti del Fondo Credito.
Da ricordare che l’istituto previdenziale ha siglato accordi con banche e finanziare per concedere prestiti laddove il fondo non fosse sufficiente a soddisfare le domande, comunque sempre a tassi agevolati. Dal primo gennaio 2011 è stato stabilito che anche il figlio maggiorenne del dipendente pubblico e pensionato, che vuole formare il proprio nucleo familiare, può richiedere un prestito INPDAP per l’acquisto della prima casa. I prestiti concessi sono i seguenti:
- piccolo prestito;
- prestito pluriennale;
- prestito pluriennale garantito.
Piccoli prestiti INPDAP
Questa tipologia di credito al consumo si caratterizza per la sua breve durata, diretta a soddisfare un esigenza immediata di liquidità, entro precisi limiti della somma richiedibile. Le caratteristiche sono le seguenti:
- Non serve alcuna motivazione a giustificazione della presentazione della richiesta. Per questo il dipendente pubblico o pensionato non deve fornire alcuna documentazione;
- Il valore del prestito non può superare le quattro mensilità di stipendio o pensione;
La durata dell’ammortamento dipende dalla somma elargita; varia dai 12 mesi ai 48 mesi. Il tasso di interesse è fisso, pari al 4,25 %, a cui devono aggiungersi le spese di amministrazione ed il premio Fondo Rischi, il cui valore dipende dall’età del richiedente.
Prestiti Inpdap
Prestiti Pluriennali INPADP
Il prestito pluriennale INPADP, detto anche diretto, consiste in un prodotto finanziario elargito per soddisfare determinare esigenze, esempio: calamità naturali, furto, incendio, trasloco, lavori condominiali, manutenzione ordinaria, adozione figli, cure odontoiatriche o le altre casistiche specificatamente indicate. Infatti parliamo di un prestito finalizzato, per questo diversamente dal caso precedente, è stabilito che il richiedente fornisca tutta la documentazione necessaria quale conferma del suo bisogno attuale di liquidità. Questi prestiti, erogati direttamente dall’INPS, hanno come caratteristiche:
- Il periodo di ammortamento per la restituzione del prestito varia dai 60 mesi ai 120 mesi;
- Il tasso di interesse è fisso, pari al 3,50 %, a cui si devono aggiungere le spese amministrative ed il premio del Fondo Rischi;
- La forma di rimborso segue il principio della cessione del quinto dello stipendio o della pensione. In quest’ultimo caso dev’essere rispettato il limiti minimo di povertà, cioè la somma tolta dalla pensione non deve comportare una riduzione al disotto di 501 euro. Inoltre dipende dall’età del richiedente e dalle eventuali impossibilità di restituire il prestito.
Prestiti pluriennali INPDAP garantiti
Sono prodotti finanziari nati dall’accordo siglato tra l’istituto previdenziale con banche e finanziarie, nati dall’esigenza di sopperire all’esaurimento del Fondo Crediti e conseguente impossibilità di soddisfare le domande di prestito. L’INPS svolge un ruolo di garante del prestito presso il richiedente, le formalità sono le stesse dei prestiti pluriennali senza garanzia, mentre il TAN e TAEG dipendono dal tipo di accordo stabilito. A queste spese devono aggiungersi lo 0,5 % delle spese amministrative dell’istituto previdenziale, ma anche le spese amministrative e gli interessi dovuti all’istituto erogante, ovviamente vengono meno gli interessi per l’INPS. Inoltre bisogna aggiungere il premio compensativo del rischio di insolvenza che varia dall’1,5 % al 3 % a seconda della durata dell’ammortamento.
Come richiedere il prestito, tabelle e calcolo rata
La richiesta per il prestito INPADP avviene tramite apposito modulo prelevabile presso l’ufficio competente territorialmente dell’INPS, oppure scaricandolo dal sito istituzionale. La comunicazione della richieste deve avvenire esclusivamente per via telematica, inserendo l’apposito PIN, in mancanza del quale dovrà venire presentata un’ulteriore domanda. Sul sito dell’istituto previdenziale sono presenti le tabelle con riferimento al tipo di prestito, al tasso di interesse e spese accessorie, i limiti della somma erogata ed il tempo stabilito per la restituzione del prestito. Ricordando che la rata mensile non può superare il 20% dello stipendio o della pensione, oltre a ciò sono presenti in internet svariati servizi che consentono un calcolo automatico dell’importo dovuto a seconda del tipo di prestito richiesto.