Contributo IVS in Busta Paga: Cos’è e chi lo Paga

Il contributo IVS è un contribuzione volontaria che deve essere versata ogni anno all’INPS da determinate categorie di dipendenti privati , dagli autonomi artigiani e commercianti, dagli iscritti alla gestione separata e di coltivatori a fine di assicurazione di invalidità, vecchiaia e superstiti. Per comprendere il valore di tale contributo, bisogna considerare che fa parte delle contribuzioni preventive finalizzate a tutelare gli interessi dei dipendenti e dei lavoratori autonomi.

Il contributo quindi è versato direttamente all’Istituto nazionale di previdenza sociale, venendo detratto ai dipendenti privati direttamente in busta paga. Il contributo non è per tutti uguale. Infatti ogni anno l’INPS stabilisce le aliquote spettanti ad ogni singolo lavoratore in base al lavoro che viene svolto e al contributo che deve essere versato. Il fine è di assicurare l’esistenza di un fondo in caso in cui il lavoratore possa aver avuto degli imprevisti durante il proprio lavoro e quindi impossibilità ad eseguirlo. Il termine IVS infatti è un acronimo che identifica proprio gli eventi di invalidità, vecchiaia e superstiti. Si applica anche nel caso in cui un lavoratore, temporaneamente sia impossibilitato a svolgere la sua funzione di dipendente, previo ovviamente dimostratone della sua impedenza.

Chi paga l’IVS

Il contributo IVS, non deve essere considerato come una tassazione, ma è da considerare una forma previdenziale che ha la funzione di tutelare il lavoratore dipendente in caso in cui un evento impedisca allo stesso di poter compiere la sua attività lavorativa. Per questo l’IVS viene pagato dai dipendenti privati, dagli autonomi artigiani e commercianti, dagli scritti alla gestione separata e dai coltivatori diretti.

Contributo IVS

Contributo IVS

Come specificato per ogni categoria si stabilisce un aliquota da versare che è differente in base al redditto e varia di ogni anno. Sarà l’INPS a valutarne l’importo. Quindi tutti i dipendenti privati e tutti i lavoratori , con esclusione de dipendenti statali, sono tenuti al pagamento dell’IVS. Per i dipendenti privati tale pagamento viene effettuato direttamente dal datore di lavoro che tratterrà in busta paga l’equivalente in base all’aliquota stabilita dall’INPS. Per i lavoratori autonomi deve essere versato attraverso apposito F24. Analizziamo il calcolo del contributo nelle varie categorie che sono sottoposte al versamento obbligatorio:

  • Per il lavoratore dipendente, la valutazione complessiva dovuta dal datore di lavoro e dal lavoratore non può superare il 33%. Per i coltivatori diretti, coloni mezzadri e Iap il contributo ivs varia in base a tre fattori 1)sede dell’impresa, nfatti per determinate attività che si svolgono in particolari luoghi, il contributo è ridotto. 2) Fascia di reddito dell’azienda; 3) Età del contribuente, se maggiore o minore di 21 anni.
  • Per gli automi artigiani commercianti e loro collaboratori, il contributo è stabilito dalla legge numero 443/1985 ed è considerato un contributo fisso. L’importo da versare nell’anno viene calcolato in base al redditto Irpef dichiarato nella dichiarazione dei redditi dell’anno.
  • Per la gestione separata si fa una distinzione tra: 1) collaboratori occasionali a progetto o venditori, che dovranno versare un contributo pari al 24%. 2)autonomi e professionisti iscritti alla gestione separata, il contributo oscilla tra il 24 e il 25 per cento.
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