Dal primo gennaio 2018 i consumatori dovranno fare i conti con l’introduzione di una nuova tassa sulla spesa. Da quella data, infatti, si pagheranno anche i sacchetti trasparenti di frutta e verdura all’interno dei supermercati. Il costo per i sacchetti biodegradabili sarà tra i 2 e i 10 centesimi l’uno. Si ipotizza anche che possa seguire un’ulteriore tassa, poiché parte del ricavo sarà versato allo Stato, da parte degli esercenti, come Iva e imposta sul reddito.
Questa novità è stata introdotta con l’articolo 9-bis della legge n. 123 del 3 agosto 2017. L’idea è quella di ridurre il consumo di plastica, ma concretamente questo obiettivo andrà a gravare maggiormente sulle tasche dei consumatori.
Le “costose” novità introdotte da gennaio 2018
Al tempo stesso, sempre da gennaio non si potranno portare le classiche buste da casa, ma sarà obbligatorio usare buste biodegradabili che devono risultare nello scontrino fiscale. In caso contrario ogni consumatore può essere esposto a multe salate. E’ chiarò però che, pagare i sacchetti per imbustare frutta e verdura non è altro che una nuova tassa mascherata, che andrà a gravare sullo scontrino. Quei 2 o 10 centesimi non vengono incassati dai gestori dei supermercati, perché sono comprensivi di Iva e, come accennato, di imposte sul reddito. Non si potrà chiaramente usare la stessa shopper per imbustare più ingredienti (visto che i prodotti prezzi diversi). Per questo bisognerà sempre calcolare di pagare la bustina e l’importo di ogni alimento acquistato.
Tassa sulla Spesa
Questi sacchetti dovranno essere considerati idonei, in base a criteri già stabiliti: dovranno essere composti al 40% di materia prima, ottenuta da fonte rinnovabile. Entro il 2021 si considera che questa percentuale possa arrivare a toccare quota 60%. I supermercati dovranno adeguarsi alle nuove regole e rimuovere le buste non biodegradabili. In caso contrario potranno essere esposti a multe salate, che vanno da 2.500 euro a 25.000 €.
Come reagiscono gli italiani davanti al rincaro?
I consumatori italiani però, per ora sembrano non lamentarsi. Una ricerca Ipsos ha deciso di effettuare un sondaggio per raccogliere le opinioni degli italiani. Solo il 28% degli intervistati si è detto contrario alle nuove regole. Per molti invece questa scelta è considerata ottimale per rispettare l’ambiente. Il 58% si è dichiarato totalmente favorevole alla nuova legge e, nello specifico, all’idea di utilizzare materiali che siano biodegradabili, sostituendo così la presenza della plastica. Chissà se le percentuali, a partire da gennaio, resteranno le stesse!