Crollo Bitcoin Oggi: tutte le cadute del Prezzo di Bitcoin dal 2009 ad Oggi

Il Bitcoin dal giorno della sua nascita è stato soggetto a diversi crolli del suo valore. Il fenomeno dell’andamento ballerino delle criptovalute, caratterizzate da forti sbalzi del proprio valore è ormai un fenomeno tipico di queste monete. Le ragioni di tali crolli hanno spiegazioni diverse e riguardano sia il periodo che altri fattori economici e geopolitici. Vediamo di spiegare ed illustrare i crolli più importanti del Bitcoin dalla sua nascita.

Gli anni tra il 2011 ed il 2015: In questi anni i crolli e le risalite si sono susseguiti pur attestandosi su dei valori di mercato abbastanza bassi. Il primo significativo crollo si è avuto a novembre del 2011 dopo che a giugno dello stesso anno aveva toccato il picco di 32 dollari. Il valore del Bitcoin crollò a due dollari. Il calo fu del 94% ed è ancora ricordato dagli investitori. Nel corso del 2012 dopo essere partito in gennaio da un valore di 4.5 dollari per Bitcoin con un picco di 7 dollari a metà del mese, alla fine dello stesso mese il prezzo è calato nuovamente attestandosi ai 3.80 dollari. Anche il questo caso il crollo fu del 49% e rappresentò un nuovo shock per gli investitori.

Il 2013 ha rappresentato il primo anno caratterizzato da crolli e risalite più consistenti. Dalla fine del 2012 e sino ad Aprile del 2013 l’andamento del Bitcoin fu privo di eventi significativi, con rimbalzi della crescita e seguenti diminuzioni. Nel novembre 2013 invece ci fù il primo significativo esempio di crollo. Il suo valore crebbe da 200 a 1000 dollari fino ad avere un calo di ben l’87% del suo valore. I periodi furono altalenanti e caratterizzati da salite e crolli repentini. Tra Novembre 2013 e gennaio 2014 il Bitcoin iniziò a ricevere una notevole attenzione da parte dei media e molti investitori iniziarono ad entrare prepotentemente nel mercato delle criptovalute. Verso la fine del 2013 il prezzo di un Bitcoin si era attestato sui 1200 dollari e da questo momento in poi iniziò una fase altalenante fatta di correzioni del valore ed estrema variabilità dei prezzi.

Nel gennaio 2015 il valore del Bitcoin si attestava poco sopra i 200 dollari, tornando di fatto ai livelli del periodo di ottobre e novembre del 2013. Sin dalla sua nascita quindi il Bitcoin ha dimostrato una notevole variabilità fatta di periodi di salita del suo prezzo e repentini crolli. Tuttavia come detto in precedenza da quando ci fù un maggiore interesse mediatico la crescita del valore iniziò ad essere importante e la cassa di risonanza datagli dai media lo rese un fenomeno sempre più importante. Dati i valori dei prezzi ancora contenuti i crolli furono considerati fisiologici e furono assorbiti senza eccessivi clamori.

Il 2017 l’anno dell’esplosione e della più grande crisi

Nel corso di quest’anno il valore del Bitcoin raggiunge dei valori non immaginabili sino a poco tempo prima. All’inizio dell’anno per la prima volta nella sua storia la più famosa delle criptovalute superò la soglia delle tre cifre. Nel novembre 2017 superò la soglia dei 10000 dollari e poi raggiungendo la quota di 20000 dollari. La crescita pareva inarrestabile e chi deteneva dei Bitcoin ottenne dei lauti guadagni. Ma la crisi più grande purtroppo era dietro l’angolo. Nel dicembre 2017 iniziò una fase di correzione che riportò il valore sui 14000 dollari, prima di crollare all’inizio del 2018 di ben il 70%. Il valore si attestò sui 6000 dollari, ovvero ai livelli di ottobre 2017.

I motivi della grande crisi del 2017

Il grande crollo avutosi nel 2017 ha avuto degli echi spaventosi e le ragioni possono essere ricondotte a diversi fattori. Molti attribuiscono i crolli alla decisione di voler chiudere diversi siti di exchange nella zona asiatica e quella di mettere dei controlli da parte dei Paesi come la Cina. Tali mercati sono i più sviluppati per il mercato delle criptovalute. La Corea del Sud è il terzo paese al mondo per volume d’afffari in criptovalute.

Tale annuncio ha creato un panico negli investitori che hanno iniziato a vendere. Ma questa non è la sola causa che ha portato i crolli. La Cina, altro Paese leader nel mercato delle criptovalute, ha annunciato di voler limitare il mercato soprattutto nel campo del mining e degli exchange. Lo sviluppo di questi siti sono stati uno dei fattori principali dello sviluppo del Bitcoin. In più la chiusura di alcune tra le più diffuse piattaforme di scambio di criptovalute come Bitconnect, sospettata di truffa non ha fatto altro che aumentare l’incertezza.

Crollo Bitcoin
Crollo Bitcoin

Molti analisti attribuiscono i crolli anche alle speculazioni fatte dai grandi investitori che hanno scommesso grazie ai contratti futures su un calo del valore del Bitcoin. Ricordiamo che dal mese di dicembre questi contratti sono acquistabili dalla borsa di Chicago ed il Bitcoin è anche quotato nella borsa di New York. L’insieme di tutti questi fattori ha creato certamente incertezza nel mercato delle criptovalute, contribuendo alla frenata successiva alla grande euforia.

Il futuro e le ipotesi

Il 2018 si è aperto sotto una grande incertezza, tuttavia le oscillazioni, le correzioni ed i crolli hanno fatto sempre parte della storia del Bitcoin. L’alta speculazione e l’iinsicurezza dei mercati rende il futuro del bitcoin incerto per il futuro. I crolli potrebbero essere anche peggiori e visti i livelli raggiunti potrebbero causare forti perdite in tutti gli investitori. E’ pur vero che non ci saranno solo crolli ma anche rialzi repentini. L’importante per gli investitori è averne coscienza e sfruttare al meglio gli investimenti, diversificandoli per minimizzare i rischi.

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