Sulla scia delle manovre adottate dal Governo e consapevole che il tema del reddito di inclusione costituisce un’attrattiva irrinunciabile per tutti i partiti, a caccia di voti e di consensi in vista delle prossime elezioni politiche, Silvio Berlusconi intervistato lo scorso 27 dicembre a Radio 101 ha lanciato sul piatto la sua proposta per aiutare le famiglie svantaggiate, nel caso in cui vincesse la prossima tornata elettorale.
La proposta non ha ancora un background di parametri ben definito e ha, per adesso, l’aspetto di una manovra principalmente elettorale ma Berlusconi ribadisce che, nel progettare la riforma che dovrebbe portare a 1000 euro al mese il reddito di chi combatte con la soglia di povertà, si è ispirato al principio dell’imposizione negativa sul reddito del premio Nobel per l’economia Milton Friedman.
I principi della riforma
Il principio è semplice e non è insolito sentirne parlare in questo periodo di crisi. Raccogliendo una proposta avanzata da Don Ciotti e dell’Associazione contro le Mafie, l’introduzione del reddito di dignità non solo esenterebbe i cittadini meno abbienti dal pagamento delle tasse, ma darebbe allo Stato gli strumenti per intervenire efficacemente sulle condizioni di indigenza, con l’obiettivo di migliorare sensibilmente la qualità della vita di tante famiglie. Il bonus potrebbe essere differenziato a seconda del numero di familiari a carico dichiarati, con una particolare predilezione per i soggetti con figli a proprio carico fiscale. La soglia che sarà utilizzata per fare da benchmark per valutare l’efficacia della riforma, è quella di dignità definita dall’Istat.
La regione di appartenenza del soggetto che richiede il bonus potrebbe essere un altro indicatore in grado di differenziarne gli importi. Le regioni economicamente più sviluppate saranno meno favorite dalla riforma che, come prevedibile, è mirata a sostenere le famiglie in condizioni più svantaggiate ed è noto che buona parte di queste sono nel sud Italia.
Il pacchetto fisco
Assieme alla dichiarazione radiofonica nella quale ha annunciato il reddito di dignità, Silvio Berlusconi ha proposto un pacchetto di misure fiscali messo a punto dalla sua squadra politica, che ha la finalità di ridurre l’imposizione fiscale per quelle imprese che assumono giovani con contratto di apprendistato o di alternanza scuola – lavoro. Saranno previste anche delle agevolazioni dedicate ai giovani al primo impiego che dureranno per un periodo di tre anni dall’assunzione e alcuni accorgimenti saranno dedicati alla situazione delle mamme lavoratrici in termini di assistenza previdenziale, dal momento che un altro obiettivo delle riforme proposte da Berlusconi e dal suo gruppo parlamentare mirano a incentivare le nascite e lo sviluppo della famiglia.
Reddito di Dignità
Ulteriori agevolazioni sono previste anche per chi adotta animali domestici e si rende responsabile delle loro cure, dal momento che a detta del leader del centrodestra, la civiltà di un paese va misurata anche attraverso il modo con cui tratta gli animali, oltre che i cittadini.
Gli obiettivi della proposta di Berlusconi
E’ fuor di dubbio che per risollevare le sorti del nostro paese, alle prese con la crisi più importante vista dalla fine della Seconda Guerra, sarà necessario intervenire con misure drastiche e risolutive, in grado di cambiare in modo strutturale il tessuto economico della società e di restituire alle famiglie italiane la fiducia persa nel sistema economico e in quello politico. Sicuramente una proposta importante in questo senso sarà in grado di incentivare, almeno in parte, il nostro sistema che vive ancora una fase di preoccupante stagnazione.