L’assegno familiare è una tipologia particolare di sostegno sul reddito dei lavoratori dipendenti che hanno un nucleo familiare in grado di rispettare determinate soglie che vengono prestabilite annualmente. E’ l’ISTAT a determinare le soglie limite in base ai prezzi di consumo e, di solito, di può effettuare entro giugno, con una domanda rivolta al datore di lavoro. Di seguito andremo a scoprire a chi si rivolge questa possibilità, come funziona e quali sono i requisiti per poter ottenere l’assegno familiare.
A chi è rivolto l’assegno familiare
Vediamo subito quali sono i lavoratori dipendenti che possono beneficiare dell’assegno familiare:
- I dipendenti pubblici e privati ancora in attività e assimilati;
- Titolari di prestazioni a sostegno del reddito;
- Lavoratori in aspettativa per coprire cariche pubbliche (anche sindacali);
- Titolari di pensioni che sono state liquidate dal fondo pensioni INPS.
Il diritto è stato poi esteso anche per i lavoratori parasubordinati, con la legge n. 449/1997, purché siano iscritti alla Gestione Separata INPS. Questi lavoratori versano la quota assicurativa e non risultano essere pensionati. Sono invece esclusi i piccoli coltivatori diretti e i pensionati delle gestioni cosiddette speciali.
Quali sono i requisiti necessari per poter ottenerlo?
Vi sono punti fondamentali prestabiliti che vanno a regolare la richiesta di un assegno familiare per nucleo. Di seguito andremo a illustrarti quali sono i requisiti fondamentali, partendo da un punto chiave: il nucleo familiare in questione dovrà essere composto dal richiedente e altri familiari, anche se non conviventi. Nei requisiti necessari rientrano:
- I figli legittimi ed equiparati, ovvero quelli adottati, naturali, riconosciuti legalmente e affiliati (età inferiore ai 18 anni);
- Coniuge non legalmente separato;
- Figli anche maggiorenni inabili, impossibilitati nel dedicarsi a un lavoro;
- Sorelle, fratelli e nipoti minorenni o maggiorenni organi di genitori e senza aver diritto a una pensione superstite.
Vi sono delle soglie di reddito per poter avere accesso e diritto all’ottenimento dell’assegno. Il nucleo familiare non dovrà oltrepassare i limiti che sono stabiliti per legge di anno in anno. Il reddito è derivante, per il 70%, dal lavoro dipendente, ma non solo. Possono contribuire anche gli assegni periodici che sono corrisposti al coniuge in seguito, per esempio, a una separazione o post divorzio.
assegni familiari
Come assegni periodici si intendono anche le prestazioni previdenziali che derivano dal lavoro dipendente: in questo caso si parla di indennità di disoccupazione e mobilità, ma anche integrazioni e indennità per malattia o maternità.
Che cosa devi fare per inviare la domanda
Se hai intenzione di inoltrare la richiesta per ottenere il diritto all’assegno familiare è importante presentare il modulo ANF/DIP- COD. SR16 direttamente al tuo datore di lavoro. Si ottiene, grazie all’INPS, un rimborso delle somme pagate. Vi sono alcuni casi specifici in cui il datore andrà a pagare l’assegno solo dopo che il lavoratore avrà ottenuto l’autorizzazione dall’INPS. Ma attenzione: per questi casi bisognerà presentare la domanda con il modello ANF42 e non attraverso quello citato in precedenza.
Viene richiesta solo nel caso in cui si vogliano includere determinati familiari nel nucleo, tra i quali:
- Familiari che sono residenti all’estero;
- Figli di genitori che sono già legalmente separati o divorziati, oppure figli del coniuge già divorziato. Si inserisce anche la prole naturale riconosciuta da tutti e due i genitori, figli adottivi che non hanno sottoscritto la dichiarazione da parte coniuge del richiedente;
- Sorelle, fratelli e nipoti;
- Eventuali familiari maggiorenni che sono considerati inabili al 100%, ma anche minorenni inabili con documentata l’incapacità di svolgere determinati compiti e mansioni.
Per conoscere a quanto ammonta l’importo degli assegni familiari dovrai sempre fare riferimento alle apposite tabelle INPS per il calcolo degli assegni familiari, trovando i valori relativi alla propria situazione.