Imposta di Bollo sul Conto Correte: Quanto è e Come Funziona

Leggendo l’estratto conto inviato a domicilio dalla propria banca, oppure ottenuto telematicamente da chi ha optato per l’Online Banking, non è raro il caso in cui compaia una voce molto particolare, ovvero l’imposta di bollo sul conto corrente. Ormai in vigore dal 2012, si tratta di una imposta che deve essere corrisposta ogni anno in quote la cui grandezza va a dipendere dalla giacenza media del conto corrente, ovvero dalla quantità di soldi presenti sul conto mediamente durante l’anno. Andiamo però a vedere nel dettaglio di cosa si tratti.

Cos’è l’imposta di bollo sul conto corrente?

Si tratta dell’imposta cui sono soggetti tutti coloro che siano titolari di conti correnti bancari, di conti presso gli uffici postali o conti deposito e libretti di risparmio. In particolare, essa grava sull’estratto conto, sulla rendicontazione dei libretti di risparmio e sulle comunicazioni inviate periodicamente e riguardanti i prodotti finanziari sottoscritti dal risparmiatore. Il suo importo viene detratto periodicamente dalla banca o dalle poste e il numero delle rate viene decisa solitamente sulla base della documentazione inviata, ovvero dall’estratto conto o dalla rendicontazione. Ormai tutti gli istituti bancari, o quasi, utilizzano allo scopo l’estratto conto trimestrale, che può essere cartaceo oppure telematico.

Quanto si paga?

L’importo che deve essere corrisposto ammonta a 100 euro nel caso si tratti di società e 34,20 euro se il conto è intestato ai privati. Nel secondo caso, quindi, si tratta proprio dell’imposta di bollo sul conto corrente quel passivo di 8,55 euro che compare ogni tre mesi nella lista dei movimenti. Si tratta di un addebito automatico e ciò vuol dire che l’utente non deve fare assolutamente nulla, in quanto l’istituto interessato prenderà il corrispettivo direttamente sul conto. Va anche ricordato che l’imposta va applicata ad ogni conto corrente detenuto dal singolo utente.

Come deve essere calcolata la giacenza media?

Se si naviga nel dubbio, si può facilmente cercare di comprendere se occorre pagare l’imposta, oppure si può tranquillamente soprassedere. Per farlo occorre avere a disposizione la totalità degli estratti conto che sono stati spediti dall’istituto bancario nel corso degli ultimi dodici mesi, i quali possono essere facilmente a disposizione nel caso di chi abbia optato per il conto online. Una volta sommati gli importi in questione, essi vanno divisi per 365, ovvero i giorni che compongono l’anno, ottenendo appunto il valore medio giacente sul conto.

Vi è anche da segnalare che in alcuni specifici casi l’imposta di bollo sul conto corrente non va pagata.

A chi va l’imposta di bollo

L’imposta di bollo sui conti correnti è uno dei tanti balzelli dovuti allo Stato e la banca interessata fa soltanto da tramite per la riscossione di quanto dovuto, per poi versarlo al fisco. Va però sottolineato come negli ultimi anni, al fine di aumentare la competitività della propria offerta, molti istituti bancari abbiano deciso di non far pagare il balzello, assumendosi il compito di pagarlo all’Agenzia delle Entrate. Quando arriva l’estratto conto, in questi casi si può facilmente notare come nel lato delle uscite sia presente la voce corrispondente, ma allo stesso tempo il lato delle entrate riporti giustamente il rimborso operato dalla banca per reintegrare la cifra in questione.

Imposta di Bollo Conto Corrente

Imposta di Bollo Conto Corrente

Cosa accade per gli strumenti di risparmio

Un caso a parte è poi quello rappresentato dagli strumenti di risparmio, ovvero conti deposito, libretti di risparmio e altri. In questo caso, infatti, l’importo non è fisso, ma deve essere calcolato percentualmente nei confronti della somma presente in deposito e si attesta al 2 per mille. Se in questo caso l’imposta viene considerata anche dagli addetti ai lavori alla stregua di un’ingiustizia, va anche sottolineato come sia assolutamente legale spostare i soldi prima della scadenza dell’anno, in modo tale da non essere sottoposti al prelievo.

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